Aggiornamenti d'autunno
Di tutto un po’ nel post trimestrale che vi devo. Scriverò il post solo in italiano perché la traduzione in-browser (tasto destro → traduci pagina) è ormai ottima, e lo sforzo di scriverlo in inglese è notevole. Ho inoltre la sensazione che la maggioranza dei lettori parlino italiano! If anyone would like to read this in English, let me know and I’ll do my best to go back to bilingual posting.
Comites
Dall’ultimo aggiornamento sul Comites ci sono state varie riunioni, che hanno portato avanti alcune questioni già affrontate.
Il nostro lavoro è ancora di opposizione, quando possibile costruttiva. I due grandi ostacoli che paralizzavano l’attività del Comites sono finalmente stati superati:
L’inghippo del bilancio consuntivo 2021 è infine stato risolto con un’erogazione volontaria del presidente dell’epoca al Comites, che insieme al resto della documentazione il MAECI ha ritenuto sufficiente.
Il conto corrente è infine stato sbloccato e il Comites può utilizzare i fondi.
Mi direte: utilizzare… per cosa? A parte rimborsi che erano in sospeso, e qualche bolletta, non c’è molto altro. Nel bilancio preventivo 2024 sono previste:
Riunioni in giro per il territorio (in presenza, e non solo a Manchester) per incontrare le comunità. Si tratta di un’iniziativa positiva per avvicinarsi e scoprire istanze e problemi di comunità magari lontane.
Sostegno economico a iniziative sul territorio da decidere caso per caso. Sebbene si parli di cifre basse (£4000 in tutto), sono contrario all’idea di un Comites-bancomat che finanzia a pioggia eventi vari senza uno scopo ulteriore (ad esempio usarli come piattaforma per informare), e questo è uno dei due motivi per cui ho votato contro. Tuttavia, l’assemblea si è espressa positivamente, quindi ciò potrebbe avvenire.
Personale amministrativo part-time di supporto, che si occuperebbe di comunicazione, sportello, email e quant’altro. Questo è il secondo motivo per cui ho votato contro. Fa ben sperare che, oltre al finanziamento ministeriale servirebbe anche un parere positivo del Consolato per dar seguito a questa richiesta, e sarei sorpreso se arrivasse stante l’attuale livello di attività del Comites. Per il 2023 il parere fu contrario, ad esempio.
Organizzazione di un incontro a Manchester che veda la partecipazione di vari soggetti sul territorio (patronati, associazioni, etc). Come sempre l’utilità di questi incontri dipende dagli argomenti trattati e da chi è chiamato a trattarli, ma a priori è un’iniziativa positiva.
Altre cose fatte in questo periodo sono state co-organizzare, o patrocinare, alcuni webinar e incontri (il sito web ne ha le registrazioni) e, naturalmente, il prezioso e frequente Q&A con il Console in cui il Comites riferisce istanze raccogliendo le varie segnalazioni dei cittadini.
Consolato e passaporti
Nella riunione del 12 settembre il Console ha comunicato che il Consolato di Manchester ha emesso circa 1270 passaporti nel mese di luglio e 1240 nel mese di agosto, e che gli iscritti AIRE sono 114200.
Quanti dovrebbe farne? Beh, il conto è abbastanza facile, un passaporto dura 10 anni, 120 mesi. Quindi un consolato dovrebbe emettere (numero di AIRE)/120 al mese. Aggiungiamo un 10% cautelativo che tiene conto dei bambini (a cui dura meno, 5 anni per i minori dai tre anni in su, e 3 anni per i neonati), di chi se lo perde e dei picchi (a maggio ne chiedono più che a ottobre), fa circa 1047.
Volendo uno potrebbe fare statistiche più precise contando quanti bambini, i morti, l'incremento, chi va a farselo in Italia... ma è abbastanza inutile se ci interessa solo l'ordine di grandezza. Diciamo che Manchester se ne fa tra i 1000-1100 al mese può dirsi a regime.1
Facendo le dovute proporzioni, 1250 è un ottimo numero, anche superiore a quella che dovrebbe essere la reale necessità del numero di italiani AIRE residenti in circoscrizione. Quindi, ci siamo! Beh, sì. E allora perché ancora non si riesce a prendere appuntamento con facilità, e i tempi di attesa per le pratiche postali sono di 5 mesi?
…perché al momento non siamo in condizioni ordinarie. I disagi degli ultimi 18 mesi (sommati a quelli precedenti del Consolato di Londra) hanno creato un backlog enorme di migliaia di persone che avrebbero voluto rinnovarlo mesi fa ma ancora non ci sono riusciti, che si aggiungono ai 1100 di questo mese, premendo e generando domanda. Questo backlog va smaltito piano piano, sfruttando il surplus, per poi iniziare a dirottare risorse su altri servizi al momento in forte sofferenza (carte di identità, notarile) e sperando in un ulteriore rinforzo da Roma.
Quindi come minimo toccherà soffrire ancora un po'. Nel frattempo, il modo migliore di procedere per prendere appuntamento è connettersi alle 17:00 (non alle 17:05, non alle 17:30) su Prenot@mi e essere veloci a cliccare, e ricordare che per gli under 12 la pratica è postale e potete farla in autonomia. Trovate più informazioni qui.
Inoltre, oggi è stato aggiornato il sito web del Consolato di Manchester non solo graficamente, ma con vari chiarimenti su alcuni aspetti prima opachi, che generavano confusione aggravando il carico di domande e email che ogni giorno il Consolato deve gestire. Alcuni fanno seguito a varie segnalazioni che ho sottoposto al Consolato (e sicuramente non sono stato l’unico). Ad esempio:
Esplicitato che non serve un documento di identità in corso di validità se si ha con se il passaporto scaduto.
Esplicitata la necessità di aver registrato il certificato di nascita per chi è nato all’estero, anche chi ha già un passaporto.
Sono piccolezze, ma non troppo.
Cambiamenti all’EU Settlement Scheme
Il tema è troppo complesso per riassumerlo qui, ma sebbene in generale i cambiamenti siano positivi… alcune delle scelte di Home Office sono comunque un bel problema. Ad esse ho dedicato una serie di sei post su I3Italy che riporto qui sotto:
E, inoltre, ci sarà un webinar il 19 ottobre che vi invito a seguire in cui proveremo a spiegare i punti chiave delle nuove regole.
Ci tengo però a ribadire un principio chiave: ok automatismi, ok presettled prolungato, ma le regole sulle assenze non sono cambiate. Per ottenere il settled status bisogna avere cinque anni di residenza continuata iniziati prima del 31/12/2020 (quindi non più di 180 giorni di assenza in un intervallo di 365 giorni, escluse quelle giustificabili). Mi direte: e allora che succede a chi ha fatto assenze non giustificabili dopo il 2020, ma ha ancora il presettled? Già, appunto.
Ci vediamo il 19, ma intanto posso dirvi che sul sito di Home Office è apparsa la simpatica scritta “If the Home Office thinks you no longer meet the requirements for pre-settled status, they will cancel it”. Prima non c’era.
Problemi alla frontiera italiana
Durante il periodo estivo mi sono state inviate moltissime segnalazioni su problemi di vario tipo riscontrati alla frontiera italiana da parte di cittadini italiani in viaggio.
Il fatto che il Regno Unito sia uscito dall’Unione Europea non modifica di una virgola il diritto di un cittadino italiano a entrare in Italia dall’estero, né ne cambia le modalità. Eppure, vari cittadini si sono visti richiedere un passaporto entrando in Italia, o timbrare il passaporto (italiano!). Ci sono, inoltre, i ben noti problemi in fase di viaggio verso il Regno Unito per chi, legittimamente in quanto possessore di (pre)settled status, vuole utilizzare la carta di identità.
Quando le leggi sono sbagliate, è facile suggerire interventi correttivi. È quando le leggi sono giuste ma vengono applicate male che si pongono problemi!
Ho scritto una lettera, formalmente ai Ministri competenti ma in realtà trasmessa agli addetti ai lavori tramite il CGIE (che ringrazio) per sollecitare una circolare che uniformi il trattamento in Italia degli italiani in viaggio da e per il Regno Unito. La trovate qui sotto:
Certificati anagrafici e ANPR
Vi avevo parlato di ANPR e della sospensione del download dei certificati in assenza di motivi di gratuità dall’inizio del 2023, e di come questo fosse un problema specialmente per gli italiani all’estero. Avevo segnalato la circostanza ai parlamentari eletti all’estero, e l’appello era stato raccolto dall’On. Federica Onori che aveva presentato un ordine del giorno ricevendo parere positivo il 23 febbraio.
Sono felice di comunicarvi che ad agosto il problema è stato risolto. Non hanno ripristinato la gratuità dei certificati in bollo, ma almeno è possibile pagare tramite PagoPA e produrre il certificato (il problema non stava certo nei 16€ di imposta, ma nella spesa di tempo e fatica nel dover andare in Italia o delegare qualcuno!).
Rientro in Italia
Ho partecipato come speaker e anche come consigliere del Comites un incontro in presenza (senza streaming!) che si è tenuto a Manchester, organizzato da INCA UK e Del Vigna Ltd, dedicato al rientro in Italia.
Lo menziono perché è andato molto bene: sold out, ricco di domande e discussioni interessanti, insomma un successo: chiaramente dopo anni di post-lockdown è tornato l’appetito per eventi di questo genere, e cercherò di attivarmi per co-organizzarne vari, dedicati a vari temi.
Facciamo anche il conto in un altro modo così vi convinco: i dati migliori che abbiamo sulla piramide demografica vengono da un’indagine del Consolato di Londra (quando includeva anche noi di Manchester), e avevano il 22% di minorenni.
Anche supponendo che tutti rinnovino il passaporto appena possibile (non è così, è pieno di doppi cittadini che usano passaporto UK e carta di identità italiana perché costa meno, o che ignorano/dimenticano/non possono permetterselo), e che le età siano uniformi (quindi 3.7% 0-2 anni, 18.3% 3-18 anni) la durata media di un passaporto verrebbe:
1/100 (3*3.7+5*18.3+10*78) = 8.82
Usando la formula (iscritti AIRE) diviso (durata vita media passaporto) diviso 12 (mesi)... fa 1079. Come quasi sempre, fare conti dettagliati è superfluo se ci interessa solo l'ordine di grandezza.